lunedì 31 dicembre 2007

Buon anno

"Buon anno fratello buon anno davvero
e spero sia bello, sia bello e leggero
che voli sul filo dei tuoi desideri
ti porti momenti profondi e i misteri
rimangano dolci misteri
che niente modifichi i fatti di ieri
ti auguro pace risate e fatica
trovare dei fiori nei campi d'ortica
ti auguro viaggi in paesi lontani
lavori da compiere con le tue mani
e figli che crescono e poi vanno via
attratti dal volto della fantasia
buon anno fratello buon anno ai tuoi occhi
alle mani alle braccia ai polpacci ai ginocchi
buon anno ai tuoi piedi alla spina dorsale
alla pelle alle spalle al tuo grande ideale
buon anno fratello buon anno davvero...
che ti porti scompiglio e progetti sballati
e frutta e panini ai tuoi sogni affamati
ti porti chilometri e guance arrossate
albe azzurre e tramonti di belle giornate
e semafori verdi e prudenza e coraggio
ed un pesce d'aprile e una festa di maggio
buon anno alla tua luna buon anno al tuo sole
buon anno alle tue orecchie e alle mie parole
buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene
e che quando batte a tempo dice andrà tutto bene
buon anno fratello e non fare cazzate
le pene van via così come son nate
ti auguro amore quintali d'amore
palazzi quartieri paesi d'amore
pianeti d'amore universi d'amore
istanti minuti giornate d'amore
ti auguro un anno d'amore fratello mio
l'amore del mondo e quello di Dio..."
(Jovanotti, 1999)
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domenica 23 dicembre 2007

Quasi Natale

Restare in silenzio

"Ora conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra,
non parliamo in nessuna lingua;

fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.

Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un'improvvisa stravaganza.

Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l'uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.

Coloro che preparano nuove guerre,
guerre con i gas, guerre con il fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare con i loro fratelli
nell'ombra, senza far nulla.

Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
E' della vita che si tratta; ...

Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.

Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d'inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.

Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via"
(P. Neruda)
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venerdì 21 dicembre 2007

giovedì 20 dicembre 2007

Si accettano suggerimenti

Mi sa che tra le chiavi di ricerca con cui la ggente (parecchio strana, devo dire) arriva su queste pagine, ho trovato il titolo che avrà questo blog.
Ultimamente mi ero rassegnata a lasciarlo così, senza titolo, ma poi ho letto quella frase ed è stato amore a prima vista... Quindi ho deciso che nel 2008, o prima, qualcosa cambierà.
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lunedì 17 dicembre 2007

B a s t a

Ancora 5 ore e sarò a chilomentri e chilometri da qui.
Per poco purtroppo, ma non vedo l'ora.
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mercoledì 12 dicembre 2007

Son problemi

Premetto che io sono una cliente difficile. Anzi, diciamola tutta, sono un'autentica rompicoglioni.
Della specie peggiore, sono la falsa che sul momento ti dice "è tutto ok", procede a sorrisini e pacche sulle spalle, ma nel frattempo medita già la sua vendetta. Certe meschinità però le riservo soltanto ai parrucchieri, categoria che odio indistintamente, insieme ai dentisti.
Solo pochi sono resistiti più di due tagli, ma ancora mi ostino a "sperimentare" anzichè andare sul sicuro.
Il prescelto di oggi era il francese, quello con i faccioni fuori, con le teste da galleria del vento, GianniLuigiDavide.

Erano anni che non ci andavo, volevo dargli una chances, maledettaammè. L'ultima volta risale al periodo "caschetto e riga in mezzo, grazie", quindi forse avevano appena inventato le forbici... L'avevo testato e ci avevo messo una croce sopra.
Ora, ahimè, è uno dei pochi che fa orari decenti e dove puoi presentarti alle 18 implorando taglio&piega senza appuntamento.
Bene, dopo stasera, altra croce sopra.

Se prima avevo una palma al posto della testa, ora ho un simpatico casco di banane.
C'è di buono che non mi prendo mai sul serio.

Come appunto, tramando ai posteri la lezione di oggi.
Ho imparato che bisogna diffidare da un parruchiere se...
  • se indossa delle scarpe da ginnastica fucsia firmate D&G
  • se non vuole vedere esempi perchè tanto "sisisisi ho capito perfettamente!!
  • se non usa le forbici ma un rasoio elettrico
  • se ti divide la testa a rombi con il pettine
  • se appena dopo qualche tagliuzzata ti sale un brutto presentimento e vorresti scappare
  • se prima di asciugarti la testa ti domanda ammiccando "Te li faccio un po' spettinati ehh?"
  • se quando esci gli altri ti girano a guardarti, non perchè sei figa, ma perchè hai una testa ridicola
  • se esci e decidi che è ora di comprarsi un cappello (o una parrucca, ancora meglio).
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sabato 8 dicembre 2007

venerdì 7 dicembre 2007

Un colpo basso

Era anche una bella giornata.

Finchè non ho visto questa:
:(

sabato 1 dicembre 2007

Bella Tati!

Ieri sera tornavo a casa in macchina, e (fortunella!) sono stata rapita da questa canzone che la radio (Radio Italia...e chi se no?) stava trasmettendo.
Non sono riuscita a resistere, sono arrivata a casa e ho dovuto cercare il testo.
La voce era inconfondibile ma non volevo credere alle mie orecchie.
Magari era uno scherzo. Magari!

Di seguito il ritornello, quello che più mi ha rapito
il cuore (...amore):

"RIT. Mamma tu per me sei la più bella
sei più bella di una stella
sei solo tu che dai calore
e tanto amore
regalandomi il tuo sole
per far luce nel mio cuore
perchè sei tu che fai più bella la mia vita
mezza ancora sconosciuta

Come vorrei sempre più
averti qui vicino a me
perchè sei tu solo tu
sempre tu
che nella febbre e nel dolore
mi regali solo amore
più di te chi mi può amare
come vorrei che dio ti desse tanta vita
perchè tu non hai peccato sei l' infinito per me e quando
dico mamma le mie labbra si baciano
per te"

Garantisco che anche la musica era all'altezza di cotanta poesia.
E io che credevo che con "Essere una donna non vuol dire riempire solo una minigonna" avesse raggiunto dei picchi di qualità mai visti.
Poi mi limitavo all'associazione "sole/cuore/amore"... Ignorando l'esistenza di calore/dolore... (beh, e stella/bella ovviamente).

Che dire...Tatangelo, grazie di esistere!
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venerdì 30 novembre 2007

Caro Babbo Natale...

Vorrei
un minutino libero, staccare gli occhi dal piccì, fare un po' di shopping natalizio, svaccarmi sul divano, finire di vedere Grey's Anatomy, cominciare la prima serie di Lost, scrivere dei post che ho in testa, accontentare tutti, fare certe telefonate che rimando da giorni, stare con i miei amici, essere più buona, andare a ballare, andare dal parrucchiere, andare a dormire ad orari decenti, e smettere di avere la perenne sensazione di dimenticare qualcosa.
E' possibile?
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mercoledì 28 novembre 2007

Caro Babbo Natale...

Vorrei questo oggettino qui.
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In alternativa va bene anche un omino in carne ed ossa che svolga la medesima funzione.
Possibilmente senza lamentarsi.
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lunedì 26 novembre 2007

Gongolo

Incurante di tutti quelli che inevitabilmente storceranno il naso:

"Il 18 gennaio 2008 uscirà SAFARI, undicesimo disco di studio di LORENZO JOVANOTTI, anticipato dal singolo FANGO, on air in tutte le radio e scaricabile da ITunes dal 7 dicembre.
SAFARI, segna l’attesissimo ritorno discografico di Lorenzo a tre anni da BUON SANGUE, album di grande successo che ha raggiunto 5 dischi di platino e ha portato l’artista in tour in numerose città italiane e nei festival più importanti d’Europa. In questi giorni si sta ultimando il mixaggio del disco, registrato tra Cortona, Milano, Los Angeles, Rio, Hannover, dalla passata primavera alla seconda metà di ottobre.
SAFARI uscirà all’inizio del 2008, rispettando la data precedentemente annunciata dalla Universal. Il singolo FANGO vede la preziosa partecipazione alle chitarre di Ben Harper, a cui Lorenzo è legato da profonda stima e amicizia.”

fonte

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Consapevolezze del week end

  • Non lo ammetti, ma ti piace sperimentare.
    Quando crolli dal sonno, ma decidi comunque di uscire e andare al cinema a vedere un film che non ti convince solo perchè non l'hai mai sentito nominare, fai bene.
    Perchè poi, nonostante tutto, riesci a stare sveglia e alla fine il film in questione ti piace pure. E non è la prima volta che certe pellicole, poco pubblicizzate e che poco hanno a che fare con i tuoi gusti cinematografici, finiscono per sorprenderti.

  • Non sei capace di buttare via le cose.
    Se hai del nuovo spazio e lo devi occupare, cominci organizzando, riposizionando, selezionando, riordinando il materiale già esistente. Ma poi ti trovi davanti libri vissuti, quaderni zeppi di appunti, fogli sparsi fitti fitti della tua scrittura, e ti torna in mente tutto quello che hai studiato, le mille cose che per un periodo ti hanno angosciata, e che ora invece riguardi con occhi malinconici e nostalgici. Ti piange il cuore al pensiero di liberartene, anche se, ad essere obiettivi, non ti serviranno proprio più a niente. Alla fine rimandi la decisione e scegli, nuovamente, di tenere tutto.

  • Non sei (ancora) Mila Azuki
    L’essere –lievemente- infortunata, piena di lividi e ammaccature varie, non fa di te una sportiva vera. Purtroppo.
    .

giovedì 22 novembre 2007

Ikea... Tzè

Due nuovi soggetti popolano il nascondiglio di Valemoon.
Due gioiellini freschi freschi, partoriti nell'arco di qualche settimana, frutto di ingegno e dedizione, di cui ho seguito ogni singola trasformazione.
Perchè sono un po' figlia di Mastro Geppetto, e me la tiro.

Sono comodi.
Sono spaziosi.
Sono rossi.
Un bel rosso, non sfacciato, sparato o volgare... Ma un rosso denso, carico, passionale.
Insomma, ai miei occhi, m e r a v i g l i o s i.
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Perchè, come disse Pennac:
"Quando non si può cambiare il mondo*,
bisogna cambiare l'arredamento"












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* o le situazioni, l'umore, le persone, i cervelli... (n.d.r.)
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November rain

"When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same

'Cause nothin' lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rain

We've been through this such a long long time
Just tryin' to kill the pain
But lovers always come and lovers always go
An no one's really sure who's lettin' go today
Walking away

If we could take the time to lay it on the line
I could rest my head just knowin' that you were mine
All mine
So if you want to love me then darlin' don't refrain
Or I'll just end up walkin' in the cold November rain
..."


Solo perchè piove
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lunedì 19 novembre 2007

On sale

VENDESI
per cessata attività











"Le Mie Memorie"

(opera prima della sottoscritta)
in 10 comodi volumi, dal 1993 ad oggi.

Su richiesta, 11 allegati dal titolo "La Scoperta Degli Sms"
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venerdì 16 novembre 2007

La stru(n)zza

Qualche giorno fa, l'Amica Dottora (che a breve dovrebbe diventare una - spero - assidua lettrice), mi ha detto che
ho un caratteraccio.
Aggiungendo, con aria rassegnata, che sono così da quando ho 15 anni (q-u-i-n-d-i-c-i).
E' una delle persone che mi conosce da più tempo, quindi può parlare di quando ero più piccola sapendo bene chi e cosa.
Il tutto all'interno di un discorso delicato, che per certi versi accompagna da sempre il nostro rapporto, ma quella frase è stata detta con una tale consapevolezza mista appunto a rassegnazione, che son due giorni che ci penso.
Non ci penso come fosse un insulto, come qualcosa che ferisce, ci penso come fosse una scoperta, una di quelle cose che apre gli occhi.
Può essere - anzi è molto probabile - che ben presto tornerò nel mio torpore di sempre, nelle mie vesti da struzza (non "truzza", eh!), ma questa cosa, detta con tanta freddezza e lucidità, mi ha colpita assai.

Io HO un caratteraccio.
Cara Amica Dottora, hai tremendamente ragione.

Non lo so se sono così da quando ho 15 anni, se mi è venuto con il tempo o solo di recente.
So che non sei l'unica ad avermelo detto ma poche volte il messaggio è arrivato con tanta efficacia.
So di non essere così' con tutti, ma solo con alcuni, che per un meccanismo inconscio ed assurdo tante volte sono quelli che mi vogliono più bene. E con loro mi prendo la libertà di essere anche cattiva, senza motivo, e ci sarà anche una spiegazione psicologica, ma non ci arrivo.
Mi viene anche da dire che non è mai cattiveria fine a se stessa, ma mentre mi comporto così ho la consapevolezza di sbagliare e nonostante questo vado avanti a farlo.
Non faccio la vittima, penso di essere anche tante cose positive, ma questo lato oscuro c'è, è sempre lì, e quando viene fuori si fa sentire, anche con chi con i miei momenti tristi non c'entra niente.
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giovedì 15 novembre 2007

:O

Bleah!!
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Proposta #2

Temo che riscontrerà meno successo della "Notte dei Pubblivori".
E non so nemmeno io se ci vado, sò ttanto pigra ultimamente, ma lo scrivo apposta sperando che qualche entusiasta abbocchi e mi coinvolga. Perchè mi sa che è anche una mostra carina, e sì beh, in realtà ci vorrei andare.









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"Mostra sulla Comunicazione Rifiutata"
5/21 dicembre, Milano
"... E' una mostra nazionale sulla comunicazione rifiutata o censurata, che espone i lavori mai pubblicati realizzati da agenzie e studi di progettazione italiani per le categorie di adv classico, progettazione grafica e spot tv."



Ah, è gratis.

Altre info, qui.
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mercoledì 14 novembre 2007

Grasse risate

Il sole alla cacca:
“Domani sarò alto e grande nel cielo.”
La cacca al sole:
“Beh, questo mi secca un po'!”
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martedì 13 novembre 2007

E' ora

Di una festa, qualsiasi tipo di festa, la parte che preferisco è quella della preparazione.
Organizzare tutto, pensare ai dettagli, decidere cosa, come e quando.
Forse per lo stesso motivo per cui mi piace di più il venerdì che la domenica.
Poi quando la festa comincia davvero, mi sale una specie di malinconia, me la godo ma con distacco, come se la parte migliore fosse ormai andata, sentendo la fine troppo vicina e lasciandomi quasi intristire da questo pensiero.
Sono così da sempre, in tutto.
Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato che è ora di natale.
E' presto, lo so, e nemmeno io gradisco questa frenesia di alberi e palline nei negozi, ma nella mia testa quel momento è arrivato, ed è solo mio, non mi interessa che sia così per tutti.
Sono una ritardataria cronica, e soprattutto a natale mi riduco sempre all'ultimo, finisco per non fare le cose che vorrei, godendomele come vorrei, e mi prometto ogni volta che l'anno dopo ci avrei pensato per tempo. E così proverò a fare quest'anno, perchè adoro pensare ai regali, ai biglietti, a tutte le cose da dedicare alle persone a cui tengo.
La meno tanto (troppo?) con i regali "pensati", ma solo perchè ho la presunzione di credere che se per me la parte più bella è proprio quella del pensare a qualcuno e concretizzare il tutto con un regalo "su misura", debba essere così per tutti.
Poi in realtà di regali me ne arrivano di tutti i tipi, più o meno azzeccati, ma poco me ne importa... Anche se rompo tanto le scatole con le mie teorie, sono felice anche solo del pensiero, qualunque esso sia, per davvero.
Ho in mente certe idee per i bigliettini, l' albero e alcuni regali, che sono già impaziente e contenta come una bambina.

In più questo freddo improvviso sta palesemente dalla mia parte e non fa che darmi ragione. E' ora.
:)

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lunedì 12 novembre 2007

La nobile arte del golf

Me ne torno a casa dopo un week end sufficientemente intenso e lungo da potermi definire distrutta.
E soprattutto stranamente felice che domani sia lunedì, il che dovrebbe rendere l’idea.
Ho passato la maggior parte del tempo del finesettimana tra palline, mazze, buche (no, non ho lavorato alla fiera del porno)… insomma nel magico mondo del golf.

Vista la full immersion in un ambiente frequentato da ggente di un ccerto livello, posso anche permettermi di dare qualche indicazione sulle tendenze che qui vanno per la maggiore.
Ad uso e consumo di voi poveri pezzenti.

Intanto mettete in conto di trascorrere i vostri week end cittadini al club, se ovviamente non siete in trasferta a Campiglio o a Portofino (puah, andate ancora in Liguria?? Vecchi!).
Se avete famiglia portatela, ce n’è per tutti. Il vostro bimbo può allenarsi con il campo dei principianti con un maestro privato che molto probabilmente è l’amante di vostra moglie, ma così fan tutti quindi poco importa. E’ moda anche quella.

Ricordatevi di giocare vestiti in maniera improbabile ma adatta a questo sport così elitario, quindi giustamente incomprensibile ai più. Ah, se possibile, tenete addosso il guantino da gioco finchè non andate a dormire, così che si capisca che voi, proprio voi, siete dei giocatori incalliti e di una ccerta esperienza. Al limite se avete le mani delicate toglietelo, ma fate in modo che spunti bene dalla vostra tasca dei pantaloni a mo’ di cresta di gallo.

Entrate al bar senza pulirvi le scarpe. I camerieri sono lì apposta per rassettare il pavimento dagli strascichi di erba e fango che avete raccolto lungo il percorso, segno indelebile della vostra fondamentale presenza.

Il vostro ceto sociale vi permette di essere esonerati dal pronunciare le parole Grazie/Prego/Mi scusi (talvolta anche Buongiorno), e potete tranquillamente rivolgervi agli sconosciuti di qualsiasi età con il “tu”, mica se la prenderanno, magari nemmeno capiscono la differenza.

Se una cosa è gratis, arraffatela. Un gadget, una bibita, uno spuntino. Nella gratuità tutto è concesso e potete abbassarvi al livello dei comuni mortali senza temere che il vostro status ne risenta. Buttatevi nella mischia, fate il bis e il tris, parlate con la bocca piena è sputacchiate a destra e manca. Solo il rutto libero è sconsigliato.

La vostra macchina deve essere nera o grigia. E non tentate di fare gli originali, le marche giuste sono tre o quattro, non potete sbagliare. Ricordatevi che vale la regola del lungo e largo, e se la rispettate bene in campo automobilistico si rifletterà inevitabilmente sui pettegolezzi riguardo la vostra ars amatoria. Ma solo sui pettegolezzi.

Se il vostro bambino fa i capricci perché vede una penna colorata, un pacchetto di caramelle, o qualsiasi cosa che non gli appartenga e che non sia in vendita, chiedete e vi sarà dato. In fondo tutto ha un prezzo e se il vostro nano biondo fa un sorrisone e dice “Grazie”, poco importa se poco dopo si libererà brutalmente di quello che ha appena ricevuto, il suo gesto di momentanea finta gratitudine basterà a riparare la perdita. Che angelo eh?

Sempre voi, giovani mamme, se è maschio (un campioncino!) vestitelo come un piccolo fotomodello di Armadi o Pucci, i suoi consensi in società aumenteranno in maniera proporzionale al valore dei vestiti che indossa. Se invece è femmina (una campioncina!) agghindatela come una bratz d’alto borgo e andate sul sicuro, sappiate che più luccica più è fescion. In alternativa potete tentare il filone “bambolina di porcellana”, rispolverando cerchietti, velluto e merletti, ma è una moda in via d’estinzione, troppo eleganza ed educazione tutte assieme, non è cosa.

Siete liberi di fare i brillanti con la hostess che sta seguendo la gara (ovvio che siete in gara, siete golfisti, quindi gareggiate sempre, a voi che piacciono le sfide…ahh il golf, che meravigliosa metafora della vita!). Potete fare battutine più o meno eleganti, e fissarla da lontano in modo fastidioso, senza che lei, inchiodata e professionale nel ruolo che in questo infinito week end le compete, possa proferire verbo. Anzi, siccome è abituata al volontariato e alla santa pazienza, vi sorriderà con aria di compassione, ma potrete sempre dire che erano sguardi di consenso e riverenza.

Se siete anziani, dentierati e raggrinziti, idem con patate, ma ogni tanto potete anche essere gentili e sorridere. Ma mi raccomando, “solo ogni tanto”, mica di dare l’impressione che con l’avanzare dell’età iniziate a perdere i colpi.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, trascinatevi, lamentatevi, abbiate un’aria stanca e scocciata. E’ dura amministrare tanti soldi e responsabilità, e la vostra vita è un continuo stress, dove il golf è solo un’isola felice dove potersi distrarre ogni tanto.
Quanto maggiore sarà il vostro scoramento, tanto maggiore sarà negli altri l’idea dei pensieri e delle pesanti preoccupazioni che vi affliggono, con conseguente impennata delle vostre quotazioni in società, chevvelodicoaffare.

Dimenticavo, se sempre quel bocconcino di hostess alla lunga dovesse sembrarvi in qualche modo infastidita, a disagio e infine inspiegabilmente divertita, non temete, è tutta colpa della sua calzamaglia…voi, invece, siete adorabili.
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giovedì 8 novembre 2007

Dottore?

Stanotte ho sognato il Lupomangiafrutta.

Sia sincero, è grave?
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lunedì 5 novembre 2007

Lavorare per la gloria

Io non sono capace di chiedere i soldi alla gente.
Nemmeno quando è mio sacrosanto diritto farlo, quando è naturale che il mio lavoro venga ricompensato.
Divento paonazza, inizio a sudare, gesticolo nervosamente, faccio discorsi sconclusionati.
Una volta almeno ero soltanto timida, certi discorsi mi mettevano in imbarazzo e via andare. Ora invece, sarà il periodo, sarà il lavoro, sarà quel che sarà (o peggio ancora, sarà che son fatta così), ora sono una babbadiminchia da oscar.
E quel che è peggio, il mio unico pensiero sul momento è di scappare a gambe levate per togliermi da quella situazione tanto ostile, ma appena volto le spalle, mi autoflagello (con i guanti, nel caso di stasera), e mi maledico, per non essere riuscita a farmi valere e per aver nuovamente fatto la parte di quella che cede per prima, pur di concludere in fretta la cosa.
Anzi, se sono discretamente abili e mi fanno gli occhi dolci o qualche tattico sorriso languido gli lascio pure una fettina di culo.
Insomma c'è chi per hobby fa il sudoku, chi raccoglie francobolli, chi fa giardinaggio...
... Io per hobby, lavoro.
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giovedì 1 novembre 2007

Invidia

Buon viaggio amici!

martedì 30 ottobre 2007

Il verdetto

Il duello è concluso:

designers VS grafici della tipografia
2-0
TIE'

e meno male che questi 5 anni son serviti a qualcosa.


Quindi a proposito del mio dubbio amletico... il destino ha deciso che lavorerò di nuovo per la sfruttatrice, falsa e ingrata... Speriamo in bene.

Non sono in grado nè di intendere nè di volere attualmente.
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lunedì 29 ottobre 2007

La giornata dell'intolleranza

E' lunedì, e io ODIO il lunedì per principio.
Ma oggi, per motivi che non sto qui a raccontare, sono proprio arrabbiata e nervosa.
Tutto per colpa di certa gente vigliacca e disonesta che c'è al mondo.

Ho deciso che oggi è la mia giornata dell'intolleranza.

Quindi, che si sappia, io non sopporto:

  1. Quelli che sputano per terra
  2. Quelli che credono di conoscermi ma in realtà di me sanno poco
  3. Le barbabietole, il pesce con le spine, il melone
  4. Il ticchettio degli orologi
  5. Le persone Ottuse
  6. L'indecisione
  7. Le unghie lunghe
  8. I ragni e le cavallette
  9. Le persone che non sono mai contente, e si lamentano sempre
  10. La pellicina sul latte caldo
  11. Le medicine effervescenti
  12. Dimenticare le cose
  13. La solitudine
  14. Le mani screpolate
  15. Le parole P_ _ _ e V_ _ _ _ _
  16. Quelli che non mi guardano in faccia quando parlo
  17. La mediocrità
  18. Le donne che guidano i Suv
  19. Quelli che non ascoltano quello che dico come se fosse scontato che non gli interessa
  20. Il Comic Sans
  21. La lana che pizzica, la calzamaglia, i piedi freddi
  22. Perdere le cose
  23. L'insicurezza
  24. L'umidità
  25. I cambiamenti

E non ho nemmeno finito, ma per adesso è tutto.
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mercoledì 24 ottobre 2007

Mercoledimerda

"Che io possa avere la forza di cambiare le cose
che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose
che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere."
T.Moro


Ecco proprio oggi, che sono così uggiosa e arrabbiata,
oggi io questa frase me la vorrei tatuare a caratteri cubitali sulla schiena.
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martedì 23 ottobre 2007

Finalmente (di nuovo) in quattro

Ore 10.00 pm: l'emigrante sbarca sul suolo natìo.

Fanciulle curiose e disinibite, fatevi avanti.

giovedì 18 ottobre 2007

Proposta

Io provo.
"Ehilà -aa!! C'è nessuno?? Qualcuno è interessato?"




26-27 ottobre a Milano...
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a i u t t t o o o o


mercoledì 17 ottobre 2007

17 ottobre

"Il viaggio non finisce mai. [...]
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro.
Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
con il sole dove la prima volta pioveva,
vedere le messi verdi, il frutto maturo,
la pietra che ha cambiato posto,
l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli.
E per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.”
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J.Saramago
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lunedì 15 ottobre 2007

Che dire? Che fare?

"... E allora che dire, che fare, meglio danzare...
Dai, danziamo danziamo, indossiamo sorrisi smaglianti ed abiti ricchi e sgargianti e danziamo,
ripetiamo il rituale più antico del mondo
ed intanto danziamo danziamo
continuando a mostrarci per ciò che non siamo
e che non saremo mai, che non saremo maaai, che non saremo maaaaaai!"
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venerdì 12 ottobre 2007

Parentesi

Si era capito che questo blog è poco avvezzo a parlare di cose serie.
Infatti, e me lo dico anche da sola, è noto che io sia una personcina qualunquista e frivola.
Però.
Mi giunge voce che sia stato dato il Nobel per la Pace ad Al Gore (anche se aspetterò l'edizione di StudioAperto delle 18.30 per averne la conferma).
Nel 1993 a Nelson Mandela e nel 2007 a lui.
Ora. Sicuramente mi sarà sfuggito qualcosa del suo nobile operato.
Però la cosa mi suona quantomeno strana.
Ma forse è questione che i tempi son cambiati e non ci sono più le mezze stagioni.

A saperlo prima, potevo concorrere anche io, che litigo poco e chiudo il rubinetto mentre mi lavo i denti.

Mah.
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Dubbio amletico

E' meglio lavorare
per una sfruttatrice, falsa e ingrata
o
per la sua amica spocchiosa, ignorante e opportunista??



Ma soprattutto perchè - porcamiseria- ho a che fare sempre con gente di questo tipo??
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giovedì 11 ottobre 2007

Chiedi e ti sarà dato

Ho affidato le mie previsioni sul futuro a questo servizio utilissimo che fornisce la rete.
"Ci sono molte possibilità" è stata la risposta.
Vaga, ma ottimista quanto basta. Per ora va bene così, preferisco non approfondire.
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A.A.A.

Mi serve urgentemente una Filastrocca Antisfiga.

Google non collabora, qualcuno mi può aiutare?
(Entro sabato, please)

La bambina ingenua e gaudente che è in me ve ne sarà eternamente grata.
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martedì 9 ottobre 2007

Scrivo, non scrivo, scrivo, non scrivo, scrivo, non scrivo, ...

Mi ero finalmente decisa a scrivere.
E ho scritto.
Poi ho riletto.
E ho pensato.
E mi son fatta nuovamente risucchiare da quelle maledette paranoie su chi legge/pensa/immagina/distorce cosa come quando e perchè.
Così ho salvato la bozza, e l'ho messa lì. Di nuovo, insieme alle altre.

A me tenere un blog così non piace.
Vorrei scrivere di cose sensate sapendo precisamente dove vado a parare.
Ma quando le cose sensate non mi vengono, come ora (e ieri, e l'altroieri, e l'altrolaltroieri, e...), vorrei scrivere cose sconclusionate senza preoccuparmi che abbiano un significato, o che assumino chissà quale valore nel momento in cui le scrivo, come le scrivo e quando le scrivo.

Non ce l'hanno, ok?
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lunedì 8 ottobre 2007

8 ottobre 2004

Teletrasporto + macchina del tempo.

Vorrei essere di nuovo tra balene, alci e marmotte.



lunedì 1 ottobre 2007

venerdì 21 settembre 2007

Tiè

Alla faccia dell'Autunno che incalza, io me ne vo al mare.

"Tutti al mareee... Tutti al mareee... A mostrar le chiappe chiareeee...
... Zan Zan!!"


Alè (cit.)
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21 settembre: ODE ALL'AUTUNNO

"L'Autunno è arrivato, puntuale e fetente
ma oggi c'è il sole, alto e potente.

Fa un po' freschetto e le foglie son gialle
bisognerà coprirsi, che rottura di palle.

La nebbia è in agguato e la pioggia ci aspetta
speriam che sti tre mesi passino in fretta

Io amo l'estate e per lei faccio il tifo,
oh caro Autunno, tu lo sai, mi fai schifo."

Unoduetre... Prova

Il gravoso impegno su cui facevo tanto la misteriosa nei giorni scorsi, altro non era che La Prova... Ovvero una “lezione pilota” di Beach Volley.

Dico “La Prova”, perché sarei stata attentamente osservata, per poi decidere se inserirmi in un corso base, intermedio o avanzato.

Ero uscita tutta gasata, avevo preparato la “divisa” del debutto da tempo, partita decisamente in quarta.

Me ne sono tornata a casa un po' con la piva, un sacco di dubbi, e un raffreddore garantito.

Il posto mi piace, il centro sportivo non è male, la gente sembra simpatica.

Ma.
Intanto le prospettive “cannottierina e pantaloncini ggiusti così sembro una sportiva che non scherza, chissà magari nessuno si accorge che non gioco a pallavolo da una vita, e poi sono alta, ecco sono un concentrato di potenzialità agonistiche” sfumano da subito, perché faceva un freddo becco e non sono riuscita nemmeno a mostrare un quadratino della mia “mise” da competizione.

Poi la sabbia.
Mi aspettavo di trovarla, eh, solo che ero abituata ad un contesto marino, dove la sabbia è qualcosa che riporta solo dettagli positivi tipo paletta&secchiello, pista per le biglie e buche.
Se ci devi giocare, al mare la sabbia vuol dire soltanto fatica, sudore, rotolarsi, inzozzarsi, poi via belli accaldati, un tuffo in mare e una nuotata rinfrescante… Doccia fredda, aperitivo, costume, e tutte le cose che si legano all’estate.
Invece ieri sera ho perso la sensibilità nei piedi, la sabbia era ghiacciata, un tantino tagliente, e insolitamente appiccicosa.
A fine serata ne avevo ovunque, addosso, negli occhi, seminata lungo il percorso, in macchina e in casa. Una gioia.
Quindi bella sì la sabbia, ma se sei all'aperto, al freddo e al gelo, impigrita e di fretta... Beh rompe un po' le palle.

Altra cosa. Il beach volley proprio.
Ci sono delle regole completamente nuove per me, che mi sembrano oltretutto assurde. Ieri hanno cercato di spiegarmene una che ha a che fare con i giri del pallone, tipo che se la palla gira troppo è fallo o una cosa simile, che evidentemente non ho capito.
Già lì la mia palla, iniziava a girare (ahahah!).
Poi si gioca in due.
Ora, anche questo lo sapevo, però riportata sempre in un contesto marino, dove si è lì un po' tutti assieme a fare i cazzoni ci sta... Ieri sera la cosa si faceva più seria e davvero tutto quel campo andava coperto in due! Per me è troppo grande... o forse ho sempre giocato in campi farlocchi (più probabile).
La sabbia rallenta tutto, e per una che già ha i riflessi "comodi", non aiuta. C'è poca azione, quando si attacca, al 90% è punto, e il gioco si ferma.
Poi il bello del gioco di squadra, in cui ci sono ruoli, tattiche, posizioni...si riduce tutto a due persone, che come squadra sono un po' pochine.
Nella pallavolo si gioca in sei, hai il tuo spazio ma se non la prendi puoi sempre dire che magari non spettava proprio a te… Nel beach no, se manchi una palla e hai mezzo campo da coprire, la responsabilità è tua, non se ne esce.
Poi devi ricevere, neanche il tempo di passarla al tuo compagno, che già te l’ha alzata e devi buttarla di là...(quindi vuol dire correre per ricevere con conseguente caduta, rialzarti di colpo, capire dove se e dove devi andare, rimetterti a correre per arrivare sottorete)… Troppe cose da fare troppo in fretta!!
Poi me l'hanno voluta passare come un gioco dove trionfa la sportività, come una grande festa, ma anche lì ho avuto l'impressione che, dicono dicono, ma siano tutti parecchio competitivi, e ho già addocchiato i classici invasati sportivi, categoria che non sopporto proprio.

Insomma, sicuramente devo rivedere il mio concetto di “sport”, a cui da tempo non ero più abituata (alla velocità, i riflessi e tutte quelle cose faticose) , ma legavo il beach volley ad una serie di concetti piacevoli, senza considerare che era ovvio che lì non ci fossero. Il caldo, gli amici, il mare, il sole, il cazzeggio.

Quando mi han chiesto gasati e sorridenti “Allora…com’è andata??Bello eh??” io ingenuamente ho detto proprio queste cose al tipo che mi chiedeva se sarei tornata.
Chiudendo con un sincero “Eh non so, ci devo pensare”.

In realtà mi veniva da dirgli "Oh bello, il beach nasce dalla pallavolo... Sarà mica uno sport serio questo, rilassatevi un momento, siamo qui per giocare!!"
E invece questi credono davvero che sia uno sport a sè e soprattutto che se vieni dalla pallavolo hai un sacco di abitudini malsane che ti dei assolutamente levare.
Mi hanno pure detto che avrebbero iniziato il mio "processo di purificazione". Eeeehhh?? Io non mi voglio purificare!!! Anni e anni per imparare quelle due cose che so di pallavolo che ora me le devo dimenticare? Ma siamo matti?? Nononono.

Insomma sono uscita con un “Ciao ciao non mi rivedete più” stampato in fronte.

Poi, nella notte, come al solito, i primi dubbi.

Quale sarebbe l’alternativa? Qualcosa devo fare, cacchio, l’ho scritto nei miei buoni propositi.
Di fare palestra non se ne parla. Mi vorrei divertire, mi piacciono gli sport di squadra, anzi no, mi piace proprio la pallavolo. Solo che lì ho trovato solo cose moolto agonistiche, e sono fuori tempo, fuori età, fuori tutto.
Il beach volley sembrava un buon compromesso. Poi questo corso mi impegnerebbe un solo giorno a settimana… qualsiasi altro sport probabilmente me ne chiedeva due, e forse diventavano troppi (cioè, c’ho una vita io, cioè faccio un zacco di cose, cioè mica c’ho tempo da perdere).

Inoltre questo sarebbe un corso trimestrale… a dicembre finisce tutto.

Tutto sommato potrei anche provare, eh.

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giovedì 20 settembre 2007

The list

Per me settembre è un po' come gennaio, l'ho già detto.
E' tempo di buoni propositi allora...quelli che tutti fanno a gennaio, io li faccio ora.
Non ne mantengo mai nessuno, in realtà non ha senso che li faccia, ma mi vengono spontanei e comunque finisco per pensarci.
Anzi, per ovviare a questo problema, il più delle volte li penso, li metto lì, poi non ne comincio nemmeno uno, così sono tranquillizzata dal fatto di averli esperessi, e mi salvo dalla delusione di non essere riuscita a mantenerli.
Non fa una piega. Sono un'inguaribile struzza.

  • Tenere il conto di quello che spendo (facendo in modo che sia meno di quello che guadagno)
  • Leggere di più (e senza addormentarmi)
  • Intraprendere una qualsiasi attività sportiva, in maniera continuativa (qualsiasi)
  • Rimettermi a studiare le cose che mi interessano (mens sana in corpore sano)
  • Fare delle belle fotografie (?!?!?)
  • Sostituire il mio inglese "da sopravvivenza" con uno "da combattimento" (the pen is on the table, o giù di lì)
  • Prendere le cose con più leggerezza (peace&love)
  • Diventare più b(u)ona (opération valorisation!)

Mi verrebbe da aggiungere "decidere cosa fare da grande", ma non vorrei mettere troppa carne al fuoco, nè spararle lì troppo grosse... che questo, al momento, nella scala delle possibilità sarebbe al pari della pace nel mondo. Sigh.
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martedì 18 settembre 2007

Il sogno di domenica

Avevo anche scritto un post dettagliatissimo sul mio sogno di domenica notte, che mi aveva davvero turbata. Ma ho pensato che non rendeva l'idea così, a distanza, allora l'ho cancellato.

Dirò solo che era ambientato a Milano, e io stavo sfuggendo da Sylar, il cattivone di Heroes che mi voleva uccidere. Qui ci sarebbero venti minuti buoni di inseguimenti e sparatorie ma ve li risparmio.
Temeraria decido che piuttosto che farmi prendere da lui preferisco morire, così comincio a fare harakiri con il primo oggetto che mi ritrovo in mano mentre scappo... un appendiabiti (sì, di plastica, tra l'altro).
Nonostante il minestrone di viscere che mi stavo infliggendo, non riesco nemmeno a perdere i sensi, quindi chiamo un'ambulanza. Mi tiro su la maglietta per mostrare gli inequivocabili segni delle ferite ma… Niente di niente. Niente sangue, niente budella, sono sana come un pesce.
L'equipaggio, che ovviamente conosco, comincia ad insultarmi per averli inutilmente svegliati e perchè "Vergognati, al 118 gli scherzi non si fanno!"
Insomma io ero la cheerleader ma nessuno di quei fetenti mi credeva.

L'avevo detto che così non rendeva.
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MTV Day 2007

Negli ultimi (10) anni non mi è mai passato neanche per l’anticamera del cervello di andare all’ Mtv Day, sia chiaro.
Quest’anno, non so cosa mi è preso, decido di appoggiare la proposta avanzata dall'Amica Naturista, di mescolarci alla folla di adolescenti urlanti.

Alla fine, vi dirò, mi sono proprio divertita. A parte i momenti morti tra un’esibizione e l’altra e gli imbarazzanti siparietti di quei fastidiosissimi VJay, mi è piaciuto tutto.
E poi, diciamocelo c’erano alcuni personaggi interessanti, che tolte le vesti della finta snob musicale, non mi vergogno a dire che mi piacciono.

Primo tra tutti Jovanotti, ovvio.

Ecco, da qui in poi scriverò cose che a molti immagino che faranno storcere il naso, quindi se siete di quelli che “Che schifo la musica italiana!...Oh cielo questo parla solo di SoleCuoreAmore!... Che tristezza questi cantanti improvvisati!...”… Beh risparmiatevi la lettura.

A me Jovanotti piace. Punto.
Non sa cantare, è stonato, e fa tante canzonette. Ma tra una canzonetta e l’altra sa anche scrivere cose intelligenti, tiene molto all’aspetto strumentale di ogni pezzo, si circonda di musicisti parecchio bravi, ed è un vero animale da palcoscenico. Quello che fa può piacere oppure no, ma secondo me lo fa bene, è coinvolgente, e ai concerti non si risparmia mai. Soprattutto gli piace sperimentare cose nuove, suoni, tecnologie, arrangiamenti, collaborazioni.
Oppure è solo un genio della comunicazione e del marketing di se stesso... Beh se fosse, bravo lo stesso, tanto di cappello.
In più ha la “s” sifula, che mi piace tanto, e poi secondo me è proprio bello, checchesenedica.
"Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere
Falla girare falla girare falla girare
così che tutti la possano sentire"


Tizano Ferro.
Ecco parliamone. La sua esibizione è iniziata mentre osservavamo le ragazzine di fianco a noi che, accompagnate dalle rispettive mamme (altrettanto infoiate, devo dire), facevano una tenerezza infinita dimenandosi per il loro idolo, tutte pittate con la scritta "Tiziano ti amo".
Da lì a poco, mi tocca ammetterlo, pure noi abbiamo abbandonato ogni pudore e ci siamo messe a ballicchiare (un po' infoiate pure noi)...
Il ragazzo in questione mi sta simpatico, secondo me ha anche una bella voce, certo il suo target è quello che è, ma se ti vuoi fare un bel pianto da sfogo certe sue canzoni ti danno la spintarella necessaria.
"Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse. E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse. E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare... E voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire"


Carmen Consoli.
Ecco...non saprei dire. C’è stato un periodo che adoravo la Cantantessa, poi non so come ho smesso un po’ di seguirla….e boh, non mi ha preso come una volta. La trovo sempre affascinante, intelligente e talentuosa, ma mi ha lasciato un po' indifferente questa volta.
"Margherite bianche tra i capelli neri, Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, le cravatte verdi, le spiagge affollate. Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani"


Articolo 31.
Sono un po’ in rotta, infatti hanno cantato separati, Hanno fatto insieme solo 3 canzoni, alla fine. Ma queste 3 erano “Maria Maria”, “Funkytarro” e “Tranqui funky”, sono tornata indietro di 10 anni, quindi bravi anche loro. Anche se avrei voluto sentire "Spirale ovale" per dire di essere davvero soddisfatta.
"Io sono un porco, sono un balordo, faccio rime giù in città... Senza pudori nè riguardo, sono un funkytarro ! Io sono un porco, a volte storto, faccio rime giù in città, ma di parole mai a corto, apri il tuo cuore baby perchè sono qua"


Infine Biagio.
Ecco, lui direi che mi piace un po' come a mia mamma piaceva Baglioni quand'era pulzella.
I suoi testi son fatti di rime facili e ritornelli orecchiabili. Parla sempre delle stesse cose, e le sue canzoni sembrano tutte uguali.
Ma chissenefrega aggiungerei.
Lo ascolto volentieri, è belloccio e sculetta che è un piacere.
Leggerezza, va bene così.
E un sacco di ricordi belli belli.
"Dicono che col tempo arriverò... A far convivere io e te l'amore... Dicono che per stare insieme a te, bisognerebbe darti e mai privarti..."



Ahimè ci siamo persi Elio, e i Rezophonic, ma tutte quelle in piedi ore non le avremmo rette…







Beh morale: è evidente che il mio spirito critico è andato a farsi benedire, visto che bastano un po' di musica dal vivo, un bel sole e tanta gente per farmi capitolare.

Certo pensando a dove mi trovavo circa un mese prima… mi veniva giù la lacrimuccia.
Tutta un’altra musica, e poi era agosto.
Là invece era irrimediabilmente settembre, e ogni cosa sembrava volermelo ricordare.
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lunedì 17 settembre 2007

Volevo

Volevo fare il resoconto della giornata di sabato.
Volevo parlare di tutti i buoni propositi settembrini che mi sono venuti in mente ieri.
Volevo anche raccontare il sogno di stanotte, che mi ha impedito di dormire dalle 4 in poi.

Volevo, ma sono troppo scoglionata per scrivere di qualsiasi cosa.
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giovedì 13 settembre 2007

...

"... Accadono cose che sono come domande.
Passa un minuto oppure anni, e poi la vita risponde"
(A. Baricco, Castelli di rabbia)
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E' uno sporco lavoro

Dal TgCom di oggi:

Designer senza lavoro diventa ladro
Verona,polizia lo ferma dopo 22 rapine

A causa dei debiti e da una crisi sul lavoro, un desiger di mobili incensurato si è trasformato rapinatore mettendo a segno in un anno 22 "colpi". All'ennesima rapina è stato bloccato dalla polizia in un supermercato di Verona mentre si apprestava ad estrarre la pistola. L'uomo, 40 anni, ha amesso le sue responsabilità, dicendo che la mancanza di lavoro l'aveva portato a rapinare i supermercati per mantenere sé stesso e la moglie.


Ho detto tutto.
E ieri sera infatti ho rubato un bicchiere.
Più che altro l'ho preso in prestito in un locale e l'ho restituito ad un altro. Ma si comincia così, meglio che cambi mestiere.
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mercoledì 12 settembre 2007

Supergiovane

Le mie ultime 24 ore:

- ne ho dormite solo 3
- sveglia h. 6.30
- bicicletta e ufficio
- macchina&coda in autostrada con il CapoCapo
- cliente n°1
- saltato il pranzo
- macchina&coda
- cliente n°2
- piadina di merenda
- macchina&coda
- ufficio
- bicicletta e casa
- trucco&parrucco
- macchina&metropolitana
- aperitivo&cena milanesi
- metropolitana&macchina
- casa
- blog

Tutto ciò per dire che sono supergiovane, che ho energie da vendere e che ora posso trascinarmi a letto con la coscienza a posto.
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martedì 11 settembre 2007

Prendi questa mano, zingaraaa!!

Aspettando il palesarsi (!!) dei poteri di cui ho precedentemente parlato, ho pensato di dare una sbirciatina al futuro, viste le condizioni incerte e precarie in cui verso.
(Ok, non era uno dei poteri che desideravo, infatti trattasi di "sbirciatina"innocente, non mi interessano le visioni degli avvenimenti catastrofici che verranno).

E quale cosa migliore se non farsi leggere la mano?
E quale modo migliore di farsi leggere la mano, se non affidarsi ad un efficientissimo servizio su internet? Comodo, rapido, gratis.

Mano destra sul mouse, mano sinistra davanti alla faccia, per scorgere e interpretare ogni minima rughetta, sporgenza, solco, cunetta etc.
Dopo infiniti passaggi si calcola il risultato e... Tadaaaann!!
Delusione.

Io mi aspettavo previsioni sul futuro, farai questo e quello, andrai di qui e di là, vivrai felice e contenta.... E invece no, solo una specie di profilo/oroscopo che mi lascia nuovamente ignara e curiosa.

Però ci ha preso!
(beh... determinazione e capacità di accettare i cambiamenti a parte)














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lunedì 10 settembre 2007

Basta poco

Una serata inaspettata, rilassante, che sembra sia ancora vacanza.
Un regalo a sorpresa, e una persona che è molto molto più di una semplice "collega".
Basta poco, e sembra un po' meno lunedì.
Grazie!!
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Ti auguro tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non
solo per te stessa,ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contenta.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.

Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stessa,
per vivere ogni tuo giorno , ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

(Elli Michler)

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domenica 9 settembre 2007

Dottore?

Non mi crescono più i capelli.
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venerdì 7 settembre 2007

C'ho i poteri!

Mi rendo conto di nutrire una pericolosa inclinazione verso qualsiasi forma di dipendenza.

Tra le più deleterie e subdole, quella per i telefilm. E come se non bastasse, in questi casi mi si sviluppa un incontrollabile senso di immedesimazione, che va dall'illogico al patetico, a seconda di quello che sto guardando.
Patetico era quando avrei fatto carte false per essere al posto di Joey a crogiolarmi nel triangolo amoroso con Pacey e Dawson, o quando ho sognato di baciare il dottor Carter in edicola (2 volte. Ahhh...i miei sogni vipps...un sacco che non mi ricapitano. Uf).
Illogico quando, come in questi giorni, mi ritrovo improvvisamente imbambolata a pensare quali possano essere i miei superpoteri. Sì perchè ho iniziato a vedere Heroes.

Ingenuamente ho pensato che dopo una primavera di magra, in cui non seguivo più niente, potevo concedermi un nuovo vizietto... e poi me hanno parlato così bene.
Massì, che male mi farà.
Nessuno, a parte coinvolgermi in una spirale senza fine perchè già so che faranno "n" serie e io dovrò vederle tutte (non mi piace lasciare le cose a metà...), distrarmi continuamente nell'inutile tentativo di spostare gli oggetti della mia scrivania con la forza del pensiero, e costringermi a riconsiderare le mie credenze magiche di bambina, frutto di infiniti cartoni animati monotematici come Magica Emi, Nana Supergirl o l'Incantevole Creamy.
Oltre che scrivere post inutili. Ma quello lo facevo comunque.

Pensavo quindi ai miei nuovi poteri... da piccola avevo il pupazzo/consigliere parlante e la bacchetta magica. Ma ora sono una donnina, devo sviluppare nuove potenzialità. Saper muovere le orecchie o fare le scoreggine con le mani non mi basta più.

Scarto subito l'indistruttibilità della cheerleader, perchè alla lunga è noiosa.
La spogliarellista non ho ancora ben capito cosa possa fare, ha una specie di doppia personalità, ma scarterei anche lei, visto che di doppie triple e quadruple personalità ingestibili io ne ho a sufficienza.
L'artista che riesce a immaginare il futuro... Nonononono non se ne parla.
Il giapponese simpatico che riesce a fermare il tempo... Ecco inizia ad essere interessante.
Jesse che sa volare...un po' il sogno di tutti... Non sarebbe male.
Il poliziotto che sente cosa pensano gli altri... Beeeello... Anche se tutta questa verità mi farebbe un po' paura.
Il cattivone che ancora non ho capito cosa sa fare... No, perchè è cattivone.
(Ci tengo a precisare che questo elenco non ha nessuna validità scientifica, critica, ecc...quindi nessuno faccia il pignolo se ho sbagliato qualcosa... Sono appena alla seconda puntata!)

In realtà mi piacerebbe poter essere invisibile, come la donna invisibile (ecco vorrei anche essere un po' Jessica Alba, già che ci siamo), così vado a curiosare dove voglio senza farmi vedere...
Se potessi teletrasportarmi ancora meglio, faccio meno fatica. Anzi, vorrei potermi trasformare negli oggetti. O allungarmi come Elastic Girl. E per finire, il volo, come tutti i super eroi che si rispettino.
La mia anima di gossippara curiosa sarebbe appagata.
Certo perchè mica mi interessano i poteri per salvare il mondo... Mi interessano per intrufolarmi dove dico io, o per rendermi la vita più comoda.

Sono un'eroina egoista, pettegola e scansafatiche. SuperSailorValeMoon è tornata!!!



PS. Le scoreggine con le mani sono un'attività di tutto rispetto.
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martedì 4 settembre 2007

Budapest, Sziget Festival- parte III

Giusto per rendere giustizia anche all’aspetto culturale, alla fine ridendo e scherzando possiamo dire di aver visto tutto il centro di Budapest... Ok che il bello è anche andare in giro per le zone meno turistiche, ma come prima visita, avendo fatto anche altro, mi sembra più che buono poter dire di aver esaurito la parte più “commerciale” della città.
Quindi anche lì, chilometri a piedi, foto come se piovesse, momumenti, chiese, piazze e tutto ciò che il turista medio può desiderare. Ci sta anche questo.

In sostanza allora, tutto quasi perfetto. Quasi per due motivi, la pulizia e la pioggia.

Per il primo, alla fine più o meno l’escamotage si trovava, anche se l’aspetto igienico del Festival resta senz’altro il più drammatico. Bagni chimici (i “ToiToi”), fontanelle e container. Tutto qui. E tutto sempre pieno di gente perché un tantino sproporzionato rispetto all’affluenza.
Faccio tanto la schizzinosa ma sono anni che vado in campeggio, suvvia, poi ci si abitua a tutto e così ho fatto anche stavolta. L’unica cosa a cui non farò mai e poi mai il callo è però il senso di disgusto quando vedo gli stranieri che entrano in bagno scalzi. Io sarò paranoica che mi rimbocco i pantaloni e cammino a rallentatore per non sfiorare niente, ma non mi spiego come facciano questi a calpestare qualsiasi schifezza a piedi nudi e senza fare una piega… Brrr…
Scelta tattica è stata quella di piazzare la giornata alle terme a metà settimana. Taaaac.
Che per tre donnine stanche zozze e doloranti, è stato un toccasana.
Poi le terme a Budapest sono famose, quindi uniamo l’utile al dilettevole no?
Siamo rinate… Unica pecca è stata l’ennesima sconfitta personale verso la sauna. Ci entravano tutti, stavano dentro 10 minuti, poi acqua gelata, e dicevano di stare tanto bene, di provare, dai che tanto è un attimo, ma poi credici è stupendo. Io lo so che nella sauna sto male, ci ho già provato, ma son testarda. Così apro la porta vaporosa….ma mi viene addosso tanto di quel fumo bollente che non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti….vago per qualche metro seguendo il muro e già mi vedo, sudatissima, sull’orlo dello svenimento, che procedo lenta a tastoni…ma chi me lo fa fare? Quindi esco, mi arrendo, e l’ebrezza del caldo/freddo sarà per un’altra volta.

E poi, la pioggia. Che è brutta se sei in vacanza. Che diventa pericolosa se si associa al temporale e la tua tenda è nel bosco. Che rompe proprio le palle se tutto ovunque intorno a te si inzozza di fango. I nostri vicini francesi hanno pensato bene allora di inventare un beneaugurante ritornello da intonare a squarciagola…”Stooopp the rain to Buudapeeeest!!!” (sulle note di “Knockin' On heaven's Door”…). All’alba. Ogni mattina. Proprio di fianco a noi. Accompagnati da tamburelli, ticchettii vari e coretti. Da uccidere, davvero, anche se alla fine. ha funzionato.

Mi viene in mente che di cose da dire ce ne sarebbero ancora un sacco, ma sta cosa delle puntate mi sta un po’ stufando. Quindi faro una breve selezione e dirò ancora che: c’erano un sacco di bancarelle, siamo state anche al Luminarium che era un percorso tutto colorato dentro a delle bolle giganti di plastica (???), e per due sere siamo state a uno spettacolo di Drag Queen assolutamente favoloso. Così, per la cronaca.

Ultima cosa, mi sono positivamente stupita del clima “pacifico” che si respirava (e si vedeva). Date le premesse, mi sarei aspettata gente un po’ più “molesta”, che so, risse, viuulenza, o fattoni fastidiosi. E invece no. Niente di niente. Non è che c’erano gli angioletti, però con la roba che comunque girava nessuno rompeva le palle a nessuno, ma si sballava in pace per conto suo e stop. Che poi, nonostante quello che si possa pensare, la gente non era lì solo per quello. Anzi, altra sorpresa, tanta tanta gente era lì solo per il piacere di sentire della buona musica, senza cercare “l’eccesso“ (ma come parlooo?) a tutti i costi, ed era lì proprio per il gusto di esserci in quanto amante della musica e basta.
Non so, da noi una situazione simile avrebbe dato libero sfogo a furti, saccheggi, risse e vandalismo. Sarà che ero in vacanza, sarà che ero presa bene, ma mi sembra che non ci sia stato niente di tutto questo al Festival.
Il bello era proprio che potevi davvero fare quello che volevi, e mi sembra che nessuno abbia “abusato” di questa libertà…Lì nessuno si stupiva di niente, viste le stranezze che giravano, quindi se volevi girare in mutande o vestirti da babbo natale, nessuno ti diceva niente. E infatti ho ballato un sacco. Perché a me ballare piace proprio tanto, e se sono ignorante in fatto di musica, ciò non toglie che mi piace tanto ascoltarla, e ballarla se posso. E quando non lo faccio è perché mi vergogno, ma lì no, tanto non c’era nessuno a cui importava quello che facevo. Quindi chissenefrega, io ho straballato tutte le sere.
Ed ero pure sobria.
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lunedì 3 settembre 2007

Budapest, Sziget Festival- parte II

Il primo giorno tutto sommato è andato come previsto...visita alla città e ritorno all'Isola con concerto al seguito.
La parte migliore è stata decisamente il ritorno all'isola...eravamo sporche, stanche morte e accaldate. Senza volerlo la nostra tenda era vicino a uno dei palchi principali, il World Music Stage, il secondo come grandezza e importanza.
Così, ignare di quello che ci stava per succedere, abbiamo pensato bene di andarci a riposare un attimino nel prato lì davanti. E così è iniziato una specie di rito, ripetuto anche i giorni successivi (sigh, pioggia permettendo), e l'ora dell'aperitivo si passava così, nella forma più sincera e primordiale del concetto di svacco.
Birra, musica e piedi scalzi. Echiciammazzannoi?
Stare sdaraiati in un prato per me è già bello. Se puoi stare scalza ancora meglio. Se hai sete hai e la tua bella birra fresca lì accanto ti senti un po' in paradiso. Se c'è anche della musica dal vivo il tutto si fa meravigliosamente raro. Se poi ti prende e ogni tanto puoi alzarti a ballare insieme alla gente intorno a te, diventa qualcosa di irripetibile. Poi a rendere il tutto perfetto ci sono la temperatura giusta e l'ora giusta. Insomma la pace, e la libertà, allo stato puro. Che se ci ripenso mi viene il magone per quanto mi sentivo bene.

Prima sera, primo concerto. L’inaugurazione del Main Stage, il palco principale, era stata affidata ad un gruppo del posto, praticamente i “Pooh ungheresi”, solo un po’ più rock ‘n roll. Non si sa come hanno attirato un’infinità di persone di tutte le età, quindi noi vista la ressa e l’incomprensibile entusiasmo di tutti i presenti, abbiamo pensato bene di dedicarci alla sperimentazione culinaria: stand indiano e chiacchiere da taverna.
Alla fine, e giustamente, le uniche cose programmate e “rispettate” nel corso della settimana, sono stati i concerti.
Alcuni visti perché famosi, altri consigliati da sconosciuti strada facendo, altri ancora sono stati una vera e propria (piacevole) sorpresa. Poi questa cosa del “concerto a domicilio” mi piaceva proprio. Tutta quella buona musica, per tutti i gusti, a tutte le ore, e in più la gente e l’atmosfera, insomma tutto il pacchetto fruibile 24 ore su 24, e senza sbattimenti.
Niente biglietto da comprare, niente spostamenti in macchina, niente cose che devi restare lì per forza perché ormai hai pagato.
Se volevi sentire quella musica la sentivi, se te ne piaceva un’altra cambiavi, se volevi bere bevevi, mangiare mangiavi. Se volevi semplicemente sederti a vedere la gente camminare, la serata ti passava lo stesso per la fauna che c’era.
Così stato nei giorni successivi, con molta nonchalance si passava da un palco all’altro, potendosi permettere di sentire “un po’ di…” gente più o meno famosa, a nostro assoluto piacimento.
Il primo vero concerto, dall’inizio alla fine, è stato Manu Chao, seconda sera.
Arriviamo decisamente in anticipo, e da secchione ci piazziamo un po’ avanti…”Così vediamo bene”.
Nel giro di una mezzora il prato davanti al palco si riempie, peggio della sera prima. Faceva un certo effetto, vabbè che a me vedere tanta gente tutta assieme, soprattutto a un concerto, fa sempre un certo effetto. Vabbè chissenefrega.
Il concerto comincia. “Uuuuhhh come siamo avanti!!! Beeeellloo!!.....Eh sì un po’ strettini….però mi ricavo il mio posticino per ballare…..mmh ballare magari no, però posso saltare!! Saltano tutti!! Siiììì saltiamoooo!!! Tutti insiemeee!! Che bbbbello, quanto ci divertiamo, siamo proprio gggiovani!!!....Saltare…si mi piace saltar….AHIA!! Ehi bello…quello è il mio piede! E’ inutile che mi guardi così mi hai fatto male…..Vabbè….Beeella questa la conosco, la canto anche io!!...Lalalalala….AHIA! Ma che ca**o, ancora tu?? Mi stai pestando i piedi ok? Fatti più in là!!... eccheppalle!! E questa cos’è?? Mi è arrivata in testa una maglietta voncia!!! …..AHIA!! Ehi piano…Dovete passare ok….Ciao, si ciao, ok sei ubriaco, no, nonono non hai capito, io resto qui, non mi trascinare, dai...Ciao eh, ciao, sisisi ci vediamo.....Lalalala..E questo chi è???... Mamma mia quanto sei viscido…e sudato….occheschifo ma possibile che gli omoni alti unti sudati e puzzolenti sono sempre di fianco a me…..Uuufff sto tizio comincia a rompere….Ehi EHIIIII aiutooo!!!! Mi trasciano viaaaa…..Cof cof…..no no….mi faccio un pochino più in là….magari è un po’ più tranquillo…..ecco, qui magari….anzi no, facciamo un po’ più indietro….ancora un pochino…..tanto vedo uguale….ancora un po’ già che ci siamo, ecco qui…Uuhh si qui è perfetto!”
Insomma, la morale è che nel giro di un’ora mi sono messa in fondo, che tanto Manu Chao dal vivo l’ho visto, i maxischermi sono una gran cosa, e avevo anche il mio metro quadrato per ballare come volevo. Bello sì stare in mezzo alla gente, ma una volta che l’hai provato, dopo che ti sei fatta coinvolgere, calpestare, urtare, inzozzare da chiunque, dopo che hai pogato un po’ in mezzo alla massa, dopo che hai saltellato come una cavalletta per mezzora…si insomma, dopo tutto questo magari hai voglia di goderti il concerto come piace a te, e allora sarai meno ggiovane perché non sei là proprio in mezzo alla ressa, ma ci vedi lo stesso perché sei alta e, in fondo, è solo Manu Chao.

Stessa scena più o meno per i concerti successivi, praticamente i “big” li abbiamo visti tutti….Pink, Madness, The Chemical Brathers, Nine Inch Nails, Sinead ‘o Connor….poi però il bello è stato curiosare nei palchi minori, con concerti di gente meno famosa ma altrettanto brava. Tra le scoperte, più o meno piacevoli, Mao Mao, Sud Sound System, Gogol Bordello, Ska Cubano, Gocoo, Tool. Ok sono ignorante in fatto di musica, lo so lo so….pazienza, sopravviverò.
E infine una serie infinita di altra gente davvero davvero sconosciuta o che almeno per me resterà tale… Una menzione particolare va al palco del Guiness dei Primati, dove per tutta la durata del Festival, ininterrottamente giorno e notte, musicisti di ogni genere si sono dati il cambio per battere un record. Che non so di quanto fosse, ma spero che ce l'abbiano fatta.
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venerdì 31 agosto 2007

Budapest, Sziget Festival- parte I

L'arrivo a Budapest non è stato incoraggiante.
Sapevo già di dover aspettare per 5 ore in aeroporto, prima che arrivassero le altre, e mi ero attrezzata per benino con tutto...parole crociate, spuntino, libro.
Poi mi sono addormentata e non ho fatto niente di quello che pensavo, ma il tempo è passato lo stesso.
Pure troppo. A circa mezzora dall'arrivo delle socie, mi accorgo che l'aeroporto di Budapest ha 2 Terminal ben distinti, che stanno a 10 Km di distanza l'uno dall'altro.
E io ero al DUE mentre, ovviamente, le altre stavano atterrando all' UNO. Panico e disperazione. (Sì, ok, razionalmente ora sembra cosa da niente, ma sul momento una traggedia).
Ok. Calma, respira. “Nononononono cosa faccioooo??”
Prima cosa: sei senza soldi. Vado a prelevare e sempre in preda al panico sbaglio completamente i calcoli del cambio. Praticamente mi prosciugo il conto in banca trasferendolo sottoforma di fiorini ungheresi nel mio panciuto portafoglio. Vabbè, starò attenta a non perderli….me li infilerò nel reggiseno. Un po' di volume, male non mi fa, anzi.
Seconda cosa: sei appiedata, sei una fifona e hai la gonna troppo corta per fare l’autostop. Ok, un mezzo di trasporto. Chiedo informazioni. C'è un autobus, e poi un autobus, e poi un altro autobus. Ottimo, ma sono le 11 di sera, è pieno di personaggi loschi, sono stra-nervosa e non un briciolo di tempo per aspettare l’autobus. Crepi l'avarizia, prendo un taxi.
Così mi alleggerisco le tasche e in un batter d'occhio sono al Terminal 1. Giusto il tempo di ricompormi, e accolgo le mie socie con un sorrisone rilassato e l'aria indifferente quasi annoiata di chi, uf, è 5 ore che aspetta.

Ok. Per esserci ci siamo, e ora?
Ora facciamo una bella corsa cercando di prendere l’ultimo autobus della serata che ci porti fino in città. Bene.
Passiamo per la periferia più desolata e malfamata di Budapest, insieme ad altri poveracci con zaino e occhiaie al seguito, poi finalmente raggiungiamo il centro.
E perché? Perché la prima notte si passerà in ostello, e l’ostello è in pieno centro….uauuuuu.
Sì, e nella via più trafficata calda e movimentata di Budapest, praticamente non chiudiamo occhio. Tralasciando il materasso con i buchi, le lenzuola corte, l’uomo nudo russante e il particolare dello scarafaggio sulla spalla (indovinate di chi?), il posto è confortevole, piccolo ma carino. Praticamente è un appartamento all’interno di un normale condominio, 2 bagni, una cucina, 3 stanze con i letti a castello e una saletta comune. La mattina ce ne andiamo in fretta, non ci gustiamo nemmeno quella che sarà l’unica colazione normale di tutta la settimana, con caffè, pane burro e marmellata.

Sotto il sole e cariche come muli, dopo qualche chilometro a piedi, 2 autobus, 1 metropolitana e 1 trenino, arriviamo finalmente all’ISOLA.
Oooohhh.

Una fiumana di gente nelle nostre stesse condizioni è già in coda, probabilmente da ore, per farsi registrare ed entrare. Ok, ormai ci siamo, l’ultimo sforzo.
Altro sole, altri solchi nelle spalle, ma finalmente….l’ambito braccialetto è nostro!! Siamo dentro!!
Foto di rito all’ingresso, altra coda per farsi controllare il bagaglio (omaccioni brutti e cattivi ci hanno palpato lo zaino da cima a fondo), altri chilomentri a piedi per cercare un bel posticino per la tenda.
Momento drammatico, si sa, questa è La Scelta… Eccheccavolo ci devo passare tutta la settimana!
Qui c’è troppo sole, qui c’è troppo passaggio, qui siamo lontani dai bagni, qui troppo vicine al palco, qui sono tutti francesi, qui ci sono troppi italiani, qui siamo distanti da tutto, qui siamo troppo vicine alla riva, qui la mattina fa caldo, qui c’è troppa luce, qui no senti che puzza, qui…QUI.
Prese dallo sfinimento ci fermiamo proprio lì. In mezzo al bosco, circondate da francesi, in un posto irraggiungibile la sera senza una pila, con la terra che diventa fango se cadono due gocce d’acqua, lontane anni luce dall’acqua e dai bagni. Ma siamo sfinite, sudate e sull’orlo di una crisi, quindi LI’ è perfetto. Montiamo la tenda, e nonostante sia un momento che può mettere a dura prova l’affiatamento di chiunque, devo dire che ce la caviamo bene, poi sono anni che faccio campeggi con una delle due, quindi su tante piccole paranoie ci intendiamo a meraviglia (prima si punta il sotto, tiramelo bene, il sopra me lo fissi con dei “fiocchetti” non con i nodi, il fiocchetto in cima spetta a me, il picchetto me lo tieni obliquo non verticale, la stuoia bene sotto se no si sfila,…).
Fiùùù è fatta. Non ci resta che andare alla conquista dell’Isola… Passiamo allora il resto del pomeriggio come tre bambine nel Paese dei Balocchi, curiosando a destra e sinistra dicendo solo “Ooohh, guarda lì!!...E quello cos’è? Guarda che capeeelli!! Beeelle le bancarelleee!! Ma cosa sono questi?? Si mangiano?? ... Qui stasera torniamo…si si poi andiamo lì…Assaggiamo questo…poi un giorno dobbiamo provare quello… Nooo va che roba!!” Si insomma ci mancava solo lo zucchero filato in mano. Ma avevamo la birra!
E poi, altra classica del primo giorno, si fa “il programmino”. Gasate come non mai decidiamo che abbiamo energie da vendere e vogliamo vedere Tutto, provare Tutto, essere Ovunque e Sempre. Perfetto, quindi si decide che ci si alza sempre presto, la mattina e il primo pomeriggio si vede la città, si ritorna sull’Isola verso le 16 e si bazzica tra i concerti fino a notte fonda. Massì, tanto siamo gggiovani.
Non serviva un genio per capire che il nostro “programmino” fosse un tantino pesante, e poi si sa, quello che si decide il primo giorno alla fine viene rivisto, capovolto, demolito e rifatto un milione di volte… e così è stato. Magicamente siamo riuscite lo stesso a fare e vedere quello che ci interessava e, cosa fondamentale, senza farci stressare l’anima da una tabella di marcia.
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giovedì 30 agosto 2007

A.A.A.

Adidas, ZX700, numero 40.


Le ricerche sono momentaneamente sospese.
Ma non mi arrendo, prima o poi le trovo.

Sarò la Cenerentola del 2007.
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martedì 28 agosto 2007

CIN CIN!!

Sarò anche infantile e immatura, ma io oggi mi sento proprio la festeggiata.

E ci tengo davvero, ok non come quando ero piccola che facevo il conto alla rovescia, ma stamattina mi sono svegliata e ho pensato "Evvvvaaaaiiii!!!!! Che bbbbeeello!!!!""


Ecco, faccio tutto sa sola, e il bello è che son contenta così!
[*sorriso da beota]




E' la mia giornata speciale e guai a chi me la rovina!


lunedì 27 agosto 2007

Confessioni di una mente pericolosa #1

Sono confusa. Confusissima.
La primissima vacanza che ho fatto in queste 3 settimane è quella da me stessa.
Come si fa con le vacanze vere, ho cercato di non fare quello che faccio di solito, cioè seghe mentali, paranoie, troppi pensieri e tutto quello che mi riesce così bene e mi fa così male.

Ma dura da 3 settimane, e ora in qualche modo dovrò rimettermi a pensare.
Non voglio farlo, perchè non so cosa pensare.
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Ritorno!

Sono tornata. Tornataaaaaa!!!!!

Sono a casa già da un po’ in realtà, ma volevo sentirmi ancora in vacanza così ho accuratamente evitato ogni cosa che potesse distogliermi dall'illusione.
E ho anche pensato un sacco a come riaprire questo blog, mi sono passati mille post per la testa, ma nn so da che parte cominciare…
Avrei un po’ di cose frivole e un po’ di cose serie.
Ma ora nn capisco più cosa sia importante, quindi diciamo che ci sarà tempo per tutto, con calma.

Altra cosa, una premessa (un po' tardi per le premesse, eh):
non che debba giustificarmi, ma ho riletto un po’ di cose che ho scritto e a momenti mi addormento. Sarà che sono ipercritica verso qualsiasi cosa faccia e mi sembra che anche qui non vada bene niente, io comunque metto le mani avanti e dico “ non voglio che sto blog risulti una palla!” E’ che va a periodi. E in questo capita così, sono noiosa, me lo dico da sola.


Dicevo, queste vacanze.
Viste le premesse, di assoluto pessimismo e negatività, direi che queste vacanze sono state una sorpresa. Non mi aspettavo niente, perciò ogni cosa che mi è capitata, mi è sembrata buona. Diciamo quasi ogni cosa.

C'è stata Budapest, con il Festival, che meriterà un post a parte.
Fino all'ultimo in aereo mi sono domandata "Ma dove vado???! Ma dove mi sto cacciando??! Voglio tornare a casa!!!". E invece, alla fine, quasi non volevo ripartire.
Poi da un opposto all'altro, AlbisolaBeach. Mi è un po' passata l'ansia del "fare qualcosa a qualsiasi costo", e ho apprezzato un po' di più anche il mare.... nonostante sia sempre quello da 25 anni, è una fortuna che ci sia.

Insomma, come ogni cosa, è solo una questione di prospettive.




PS. Non centra ma stanotte ho sognato che insieme ad altre persone trasportavo una bara che conteneva gelato. E cos'è questo, se non segno della perfetta intesa tra conscio e inconscio, che insieme mi dicevano che le vacanze sono finite??!! Bastardi!
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