martedì 18 settembre 2007

Il sogno di domenica

Avevo anche scritto un post dettagliatissimo sul mio sogno di domenica notte, che mi aveva davvero turbata. Ma ho pensato che non rendeva l'idea così, a distanza, allora l'ho cancellato.

Dirò solo che era ambientato a Milano, e io stavo sfuggendo da Sylar, il cattivone di Heroes che mi voleva uccidere. Qui ci sarebbero venti minuti buoni di inseguimenti e sparatorie ma ve li risparmio.
Temeraria decido che piuttosto che farmi prendere da lui preferisco morire, così comincio a fare harakiri con il primo oggetto che mi ritrovo in mano mentre scappo... un appendiabiti (sì, di plastica, tra l'altro).
Nonostante il minestrone di viscere che mi stavo infliggendo, non riesco nemmeno a perdere i sensi, quindi chiamo un'ambulanza. Mi tiro su la maglietta per mostrare gli inequivocabili segni delle ferite ma… Niente di niente. Niente sangue, niente budella, sono sana come un pesce.
L'equipaggio, che ovviamente conosco, comincia ad insultarmi per averli inutilmente svegliati e perchè "Vergognati, al 118 gli scherzi non si fanno!"
Insomma io ero la cheerleader ma nessuno di quei fetenti mi credeva.

L'avevo detto che così non rendeva.
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