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lunedì 16 giugno 2008

Dottore?

Succede che mi è arrivata una pallonata in faccia. Proprio in mezzo agli occhi, tra fronte e naso, non l'ho nemmeno vista tanto era veloce. Dritta, forte, centrale, insomma perfetta. La prima cosa che ho pensato è che da un momento all'altro mi si sarebbe aperta la testa in due come un'anguria.
Quindi?
Quindi ho mal da testa da due giorni - che uno potrebbe dire chissene - e chi lo sa cosa sta succedendo dentro al mio cranio pulsante, tanto che queste potrebbero essere le mie ultime righe qui sopra - che uno potrebbe anche dire evviva-.
Secondo me mi si è riaperta la fontanella.
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martedì 29 gennaio 2008

"Guarda guarda in campo c'è, una nuova giocatriiice..."

Mesi e mesi per imparare un giro che non voleva entrarmi in testa.
Una stupidata, se ci penso ora, ma tutti lo davano per scontato mentre io arrancavo dietro agli altri tipo robot.
A momenti avevo bisogno dei piedini disegnati per terra per sapere dove andare.
Ero disorientata e cercavo di non darlo a vedere, ma invano.
Anni e anni di cartoni animati e partite alla tv che evidentemente non sono serviti a niente. Il passaggio dalla teoria alla pratica mi ha sempre messo in difficoltà.
E invece no, adesso devo incominciare daccapo con passetti, posizioni e spostamenti.
Quindi, a tutti i fortunelli che potranno assistere alle performances di ritorno, dico che la giraffona vagante in mezzo al campo sono io.
Prima ero in mezzo ai piedi per errore, ora sono autorizzata a farlo, anzi devo proprio stare lì, bene in mezzo, né carne né pesce.
Tutto perchè mi hanno cambiato di ruolo.
Ora sono “Valemoon, detta LaBellaCentralona. Piacere”.
;(
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lunedì 12 novembre 2007

La nobile arte del golf

Me ne torno a casa dopo un week end sufficientemente intenso e lungo da potermi definire distrutta.
E soprattutto stranamente felice che domani sia lunedì, il che dovrebbe rendere l’idea.
Ho passato la maggior parte del tempo del finesettimana tra palline, mazze, buche (no, non ho lavorato alla fiera del porno)… insomma nel magico mondo del golf.

Vista la full immersion in un ambiente frequentato da ggente di un ccerto livello, posso anche permettermi di dare qualche indicazione sulle tendenze che qui vanno per la maggiore.
Ad uso e consumo di voi poveri pezzenti.

Intanto mettete in conto di trascorrere i vostri week end cittadini al club, se ovviamente non siete in trasferta a Campiglio o a Portofino (puah, andate ancora in Liguria?? Vecchi!).
Se avete famiglia portatela, ce n’è per tutti. Il vostro bimbo può allenarsi con il campo dei principianti con un maestro privato che molto probabilmente è l’amante di vostra moglie, ma così fan tutti quindi poco importa. E’ moda anche quella.

Ricordatevi di giocare vestiti in maniera improbabile ma adatta a questo sport così elitario, quindi giustamente incomprensibile ai più. Ah, se possibile, tenete addosso il guantino da gioco finchè non andate a dormire, così che si capisca che voi, proprio voi, siete dei giocatori incalliti e di una ccerta esperienza. Al limite se avete le mani delicate toglietelo, ma fate in modo che spunti bene dalla vostra tasca dei pantaloni a mo’ di cresta di gallo.

Entrate al bar senza pulirvi le scarpe. I camerieri sono lì apposta per rassettare il pavimento dagli strascichi di erba e fango che avete raccolto lungo il percorso, segno indelebile della vostra fondamentale presenza.

Il vostro ceto sociale vi permette di essere esonerati dal pronunciare le parole Grazie/Prego/Mi scusi (talvolta anche Buongiorno), e potete tranquillamente rivolgervi agli sconosciuti di qualsiasi età con il “tu”, mica se la prenderanno, magari nemmeno capiscono la differenza.

Se una cosa è gratis, arraffatela. Un gadget, una bibita, uno spuntino. Nella gratuità tutto è concesso e potete abbassarvi al livello dei comuni mortali senza temere che il vostro status ne risenta. Buttatevi nella mischia, fate il bis e il tris, parlate con la bocca piena è sputacchiate a destra e manca. Solo il rutto libero è sconsigliato.

La vostra macchina deve essere nera o grigia. E non tentate di fare gli originali, le marche giuste sono tre o quattro, non potete sbagliare. Ricordatevi che vale la regola del lungo e largo, e se la rispettate bene in campo automobilistico si rifletterà inevitabilmente sui pettegolezzi riguardo la vostra ars amatoria. Ma solo sui pettegolezzi.

Se il vostro bambino fa i capricci perché vede una penna colorata, un pacchetto di caramelle, o qualsiasi cosa che non gli appartenga e che non sia in vendita, chiedete e vi sarà dato. In fondo tutto ha un prezzo e se il vostro nano biondo fa un sorrisone e dice “Grazie”, poco importa se poco dopo si libererà brutalmente di quello che ha appena ricevuto, il suo gesto di momentanea finta gratitudine basterà a riparare la perdita. Che angelo eh?

Sempre voi, giovani mamme, se è maschio (un campioncino!) vestitelo come un piccolo fotomodello di Armadi o Pucci, i suoi consensi in società aumenteranno in maniera proporzionale al valore dei vestiti che indossa. Se invece è femmina (una campioncina!) agghindatela come una bratz d’alto borgo e andate sul sicuro, sappiate che più luccica più è fescion. In alternativa potete tentare il filone “bambolina di porcellana”, rispolverando cerchietti, velluto e merletti, ma è una moda in via d’estinzione, troppo eleganza ed educazione tutte assieme, non è cosa.

Siete liberi di fare i brillanti con la hostess che sta seguendo la gara (ovvio che siete in gara, siete golfisti, quindi gareggiate sempre, a voi che piacciono le sfide…ahh il golf, che meravigliosa metafora della vita!). Potete fare battutine più o meno eleganti, e fissarla da lontano in modo fastidioso, senza che lei, inchiodata e professionale nel ruolo che in questo infinito week end le compete, possa proferire verbo. Anzi, siccome è abituata al volontariato e alla santa pazienza, vi sorriderà con aria di compassione, ma potrete sempre dire che erano sguardi di consenso e riverenza.

Se siete anziani, dentierati e raggrinziti, idem con patate, ma ogni tanto potete anche essere gentili e sorridere. Ma mi raccomando, “solo ogni tanto”, mica di dare l’impressione che con l’avanzare dell’età iniziate a perdere i colpi.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, trascinatevi, lamentatevi, abbiate un’aria stanca e scocciata. E’ dura amministrare tanti soldi e responsabilità, e la vostra vita è un continuo stress, dove il golf è solo un’isola felice dove potersi distrarre ogni tanto.
Quanto maggiore sarà il vostro scoramento, tanto maggiore sarà negli altri l’idea dei pensieri e delle pesanti preoccupazioni che vi affliggono, con conseguente impennata delle vostre quotazioni in società, chevvelodicoaffare.

Dimenticavo, se sempre quel bocconcino di hostess alla lunga dovesse sembrarvi in qualche modo infastidita, a disagio e infine inspiegabilmente divertita, non temete, è tutta colpa della sua calzamaglia…voi, invece, siete adorabili.
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venerdì 21 settembre 2007

Unoduetre... Prova

Il gravoso impegno su cui facevo tanto la misteriosa nei giorni scorsi, altro non era che La Prova... Ovvero una “lezione pilota” di Beach Volley.

Dico “La Prova”, perché sarei stata attentamente osservata, per poi decidere se inserirmi in un corso base, intermedio o avanzato.

Ero uscita tutta gasata, avevo preparato la “divisa” del debutto da tempo, partita decisamente in quarta.

Me ne sono tornata a casa un po' con la piva, un sacco di dubbi, e un raffreddore garantito.

Il posto mi piace, il centro sportivo non è male, la gente sembra simpatica.

Ma.
Intanto le prospettive “cannottierina e pantaloncini ggiusti così sembro una sportiva che non scherza, chissà magari nessuno si accorge che non gioco a pallavolo da una vita, e poi sono alta, ecco sono un concentrato di potenzialità agonistiche” sfumano da subito, perché faceva un freddo becco e non sono riuscita nemmeno a mostrare un quadratino della mia “mise” da competizione.

Poi la sabbia.
Mi aspettavo di trovarla, eh, solo che ero abituata ad un contesto marino, dove la sabbia è qualcosa che riporta solo dettagli positivi tipo paletta&secchiello, pista per le biglie e buche.
Se ci devi giocare, al mare la sabbia vuol dire soltanto fatica, sudore, rotolarsi, inzozzarsi, poi via belli accaldati, un tuffo in mare e una nuotata rinfrescante… Doccia fredda, aperitivo, costume, e tutte le cose che si legano all’estate.
Invece ieri sera ho perso la sensibilità nei piedi, la sabbia era ghiacciata, un tantino tagliente, e insolitamente appiccicosa.
A fine serata ne avevo ovunque, addosso, negli occhi, seminata lungo il percorso, in macchina e in casa. Una gioia.
Quindi bella sì la sabbia, ma se sei all'aperto, al freddo e al gelo, impigrita e di fretta... Beh rompe un po' le palle.

Altra cosa. Il beach volley proprio.
Ci sono delle regole completamente nuove per me, che mi sembrano oltretutto assurde. Ieri hanno cercato di spiegarmene una che ha a che fare con i giri del pallone, tipo che se la palla gira troppo è fallo o una cosa simile, che evidentemente non ho capito.
Già lì la mia palla, iniziava a girare (ahahah!).
Poi si gioca in due.
Ora, anche questo lo sapevo, però riportata sempre in un contesto marino, dove si è lì un po' tutti assieme a fare i cazzoni ci sta... Ieri sera la cosa si faceva più seria e davvero tutto quel campo andava coperto in due! Per me è troppo grande... o forse ho sempre giocato in campi farlocchi (più probabile).
La sabbia rallenta tutto, e per una che già ha i riflessi "comodi", non aiuta. C'è poca azione, quando si attacca, al 90% è punto, e il gioco si ferma.
Poi il bello del gioco di squadra, in cui ci sono ruoli, tattiche, posizioni...si riduce tutto a due persone, che come squadra sono un po' pochine.
Nella pallavolo si gioca in sei, hai il tuo spazio ma se non la prendi puoi sempre dire che magari non spettava proprio a te… Nel beach no, se manchi una palla e hai mezzo campo da coprire, la responsabilità è tua, non se ne esce.
Poi devi ricevere, neanche il tempo di passarla al tuo compagno, che già te l’ha alzata e devi buttarla di là...(quindi vuol dire correre per ricevere con conseguente caduta, rialzarti di colpo, capire dove se e dove devi andare, rimetterti a correre per arrivare sottorete)… Troppe cose da fare troppo in fretta!!
Poi me l'hanno voluta passare come un gioco dove trionfa la sportività, come una grande festa, ma anche lì ho avuto l'impressione che, dicono dicono, ma siano tutti parecchio competitivi, e ho già addocchiato i classici invasati sportivi, categoria che non sopporto proprio.

Insomma, sicuramente devo rivedere il mio concetto di “sport”, a cui da tempo non ero più abituata (alla velocità, i riflessi e tutte quelle cose faticose) , ma legavo il beach volley ad una serie di concetti piacevoli, senza considerare che era ovvio che lì non ci fossero. Il caldo, gli amici, il mare, il sole, il cazzeggio.

Quando mi han chiesto gasati e sorridenti “Allora…com’è andata??Bello eh??” io ingenuamente ho detto proprio queste cose al tipo che mi chiedeva se sarei tornata.
Chiudendo con un sincero “Eh non so, ci devo pensare”.

In realtà mi veniva da dirgli "Oh bello, il beach nasce dalla pallavolo... Sarà mica uno sport serio questo, rilassatevi un momento, siamo qui per giocare!!"
E invece questi credono davvero che sia uno sport a sè e soprattutto che se vieni dalla pallavolo hai un sacco di abitudini malsane che ti dei assolutamente levare.
Mi hanno pure detto che avrebbero iniziato il mio "processo di purificazione". Eeeehhh?? Io non mi voglio purificare!!! Anni e anni per imparare quelle due cose che so di pallavolo che ora me le devo dimenticare? Ma siamo matti?? Nononono.

Insomma sono uscita con un “Ciao ciao non mi rivedete più” stampato in fronte.

Poi, nella notte, come al solito, i primi dubbi.

Quale sarebbe l’alternativa? Qualcosa devo fare, cacchio, l’ho scritto nei miei buoni propositi.
Di fare palestra non se ne parla. Mi vorrei divertire, mi piacciono gli sport di squadra, anzi no, mi piace proprio la pallavolo. Solo che lì ho trovato solo cose moolto agonistiche, e sono fuori tempo, fuori età, fuori tutto.
Il beach volley sembrava un buon compromesso. Poi questo corso mi impegnerebbe un solo giorno a settimana… qualsiasi altro sport probabilmente me ne chiedeva due, e forse diventavano troppi (cioè, c’ho una vita io, cioè faccio un zacco di cose, cioè mica c’ho tempo da perdere).

Inoltre questo sarebbe un corso trimestrale… a dicembre finisce tutto.

Tutto sommato potrei anche provare, eh.

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