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giovedì 5 giugno 2008

Glu glu glu

"Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca..."

lunedì 26 maggio 2008

Iniziamo male

Odio il lunedì, sempre e comunque.

Ho dormito poco e male.
Ho mal di stomaco.
Ho mille cose da sistemare e 4 giorni per farlo.
Mi hanno appena appioppato un progetto brutto noioso e lungo, di quelli che vorrei piantare i piedi, fare i capricci e frignare finchè non riesco a rifilare questa rogna lavorativa a un altro.
Questo tempodimmmerda non passa.
Ottantaquattro virgola novantacinque euro per rifare un passaporto sono una truffa.
Ma quando arriva giovedì?????
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martedì 29 aprile 2008

lunedì 7 aprile 2008

Intolleranze del lunedì

Odio profondamente la dipendenza totale che la gente sta sviluppando verso i cellulari, contagiosa e dilagante peggio della peste. Certe persone non possono più fare a meno del loro telefonino, e quel che è peggio, pretendono che per tutti sia così, cioè ognuno come loro debba vivere incollato a questo malefico strumento. Se ti chiamano e lo trovano spento se la prendono, se è acceso ma non rispondi lo vivono come un affronto insormontabile, perchè credono di avere il diritto di poterti rintracciare in qualunque momento della giornata, come fosse una cosa assolutamente scontata.
A me capita spesso di dimenticare a casa il telefono, di lasciarlo spento e non voglio che nessuno mi faccia sentire in colpa per questo.
Non essere rintracciabili è qualcosa di estremamente rilassante, è come stare senza orologi, senza scocciature varie, liberi.
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martedì 18 marzo 2008

E siamo a otto

Sono un po' stufa di avere a che fare con maschi malmostosi, permalosi e lunatici più di una donna in spm.

Eccheppalle.
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giovedì 31 gennaio 2008

Nervoso

Io
le persone che non si sbilanciano mai, che non hanno iniziativa, che non parlano ma sussurrano, che sono così mosce da sembrare morte, che si muovono piano quasi per non fare rumore, che vanno trascinate, che fanno fatica a guardarti negli occhi, che avrebbero cose da dire ma non lo fanno, che si adattano a tutto, che se ne stanno lì ad aspettare che sia tu a fare un passo, che sbiascicano le parole, che non decidono mai niente, che per loro “è uguale”, che per parlare aspettano che sia tu a fare una domanda… Ecco io, quelle persone lì, non le tollero.
E siccome adesso ne ho una davanti tutti i giorni, mi prudono le mani dalla voglia che avrei di prenderla per le spalle e darle una bella svegliata.
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lunedì 12 novembre 2007

La nobile arte del golf

Me ne torno a casa dopo un week end sufficientemente intenso e lungo da potermi definire distrutta.
E soprattutto stranamente felice che domani sia lunedì, il che dovrebbe rendere l’idea.
Ho passato la maggior parte del tempo del finesettimana tra palline, mazze, buche (no, non ho lavorato alla fiera del porno)… insomma nel magico mondo del golf.

Vista la full immersion in un ambiente frequentato da ggente di un ccerto livello, posso anche permettermi di dare qualche indicazione sulle tendenze che qui vanno per la maggiore.
Ad uso e consumo di voi poveri pezzenti.

Intanto mettete in conto di trascorrere i vostri week end cittadini al club, se ovviamente non siete in trasferta a Campiglio o a Portofino (puah, andate ancora in Liguria?? Vecchi!).
Se avete famiglia portatela, ce n’è per tutti. Il vostro bimbo può allenarsi con il campo dei principianti con un maestro privato che molto probabilmente è l’amante di vostra moglie, ma così fan tutti quindi poco importa. E’ moda anche quella.

Ricordatevi di giocare vestiti in maniera improbabile ma adatta a questo sport così elitario, quindi giustamente incomprensibile ai più. Ah, se possibile, tenete addosso il guantino da gioco finchè non andate a dormire, così che si capisca che voi, proprio voi, siete dei giocatori incalliti e di una ccerta esperienza. Al limite se avete le mani delicate toglietelo, ma fate in modo che spunti bene dalla vostra tasca dei pantaloni a mo’ di cresta di gallo.

Entrate al bar senza pulirvi le scarpe. I camerieri sono lì apposta per rassettare il pavimento dagli strascichi di erba e fango che avete raccolto lungo il percorso, segno indelebile della vostra fondamentale presenza.

Il vostro ceto sociale vi permette di essere esonerati dal pronunciare le parole Grazie/Prego/Mi scusi (talvolta anche Buongiorno), e potete tranquillamente rivolgervi agli sconosciuti di qualsiasi età con il “tu”, mica se la prenderanno, magari nemmeno capiscono la differenza.

Se una cosa è gratis, arraffatela. Un gadget, una bibita, uno spuntino. Nella gratuità tutto è concesso e potete abbassarvi al livello dei comuni mortali senza temere che il vostro status ne risenta. Buttatevi nella mischia, fate il bis e il tris, parlate con la bocca piena è sputacchiate a destra e manca. Solo il rutto libero è sconsigliato.

La vostra macchina deve essere nera o grigia. E non tentate di fare gli originali, le marche giuste sono tre o quattro, non potete sbagliare. Ricordatevi che vale la regola del lungo e largo, e se la rispettate bene in campo automobilistico si rifletterà inevitabilmente sui pettegolezzi riguardo la vostra ars amatoria. Ma solo sui pettegolezzi.

Se il vostro bambino fa i capricci perché vede una penna colorata, un pacchetto di caramelle, o qualsiasi cosa che non gli appartenga e che non sia in vendita, chiedete e vi sarà dato. In fondo tutto ha un prezzo e se il vostro nano biondo fa un sorrisone e dice “Grazie”, poco importa se poco dopo si libererà brutalmente di quello che ha appena ricevuto, il suo gesto di momentanea finta gratitudine basterà a riparare la perdita. Che angelo eh?

Sempre voi, giovani mamme, se è maschio (un campioncino!) vestitelo come un piccolo fotomodello di Armadi o Pucci, i suoi consensi in società aumenteranno in maniera proporzionale al valore dei vestiti che indossa. Se invece è femmina (una campioncina!) agghindatela come una bratz d’alto borgo e andate sul sicuro, sappiate che più luccica più è fescion. In alternativa potete tentare il filone “bambolina di porcellana”, rispolverando cerchietti, velluto e merletti, ma è una moda in via d’estinzione, troppo eleganza ed educazione tutte assieme, non è cosa.

Siete liberi di fare i brillanti con la hostess che sta seguendo la gara (ovvio che siete in gara, siete golfisti, quindi gareggiate sempre, a voi che piacciono le sfide…ahh il golf, che meravigliosa metafora della vita!). Potete fare battutine più o meno eleganti, e fissarla da lontano in modo fastidioso, senza che lei, inchiodata e professionale nel ruolo che in questo infinito week end le compete, possa proferire verbo. Anzi, siccome è abituata al volontariato e alla santa pazienza, vi sorriderà con aria di compassione, ma potrete sempre dire che erano sguardi di consenso e riverenza.

Se siete anziani, dentierati e raggrinziti, idem con patate, ma ogni tanto potete anche essere gentili e sorridere. Ma mi raccomando, “solo ogni tanto”, mica di dare l’impressione che con l’avanzare dell’età iniziate a perdere i colpi.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, trascinatevi, lamentatevi, abbiate un’aria stanca e scocciata. E’ dura amministrare tanti soldi e responsabilità, e la vostra vita è un continuo stress, dove il golf è solo un’isola felice dove potersi distrarre ogni tanto.
Quanto maggiore sarà il vostro scoramento, tanto maggiore sarà negli altri l’idea dei pensieri e delle pesanti preoccupazioni che vi affliggono, con conseguente impennata delle vostre quotazioni in società, chevvelodicoaffare.

Dimenticavo, se sempre quel bocconcino di hostess alla lunga dovesse sembrarvi in qualche modo infastidita, a disagio e infine inspiegabilmente divertita, non temete, è tutta colpa della sua calzamaglia…voi, invece, siete adorabili.
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lunedì 5 novembre 2007

Lavorare per la gloria

Io non sono capace di chiedere i soldi alla gente.
Nemmeno quando è mio sacrosanto diritto farlo, quando è naturale che il mio lavoro venga ricompensato.
Divento paonazza, inizio a sudare, gesticolo nervosamente, faccio discorsi sconclusionati.
Una volta almeno ero soltanto timida, certi discorsi mi mettevano in imbarazzo e via andare. Ora invece, sarà il periodo, sarà il lavoro, sarà quel che sarà (o peggio ancora, sarà che son fatta così), ora sono una babbadiminchia da oscar.
E quel che è peggio, il mio unico pensiero sul momento è di scappare a gambe levate per togliermi da quella situazione tanto ostile, ma appena volto le spalle, mi autoflagello (con i guanti, nel caso di stasera), e mi maledico, per non essere riuscita a farmi valere e per aver nuovamente fatto la parte di quella che cede per prima, pur di concludere in fretta la cosa.
Anzi, se sono discretamente abili e mi fanno gli occhi dolci o qualche tattico sorriso languido gli lascio pure una fettina di culo.
Insomma c'è chi per hobby fa il sudoku, chi raccoglie francobolli, chi fa giardinaggio...
... Io per hobby, lavoro.
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