martedì 4 settembre 2007

Budapest, Sziget Festival- parte III

Giusto per rendere giustizia anche all’aspetto culturale, alla fine ridendo e scherzando possiamo dire di aver visto tutto il centro di Budapest... Ok che il bello è anche andare in giro per le zone meno turistiche, ma come prima visita, avendo fatto anche altro, mi sembra più che buono poter dire di aver esaurito la parte più “commerciale” della città.
Quindi anche lì, chilometri a piedi, foto come se piovesse, momumenti, chiese, piazze e tutto ciò che il turista medio può desiderare. Ci sta anche questo.

In sostanza allora, tutto quasi perfetto. Quasi per due motivi, la pulizia e la pioggia.

Per il primo, alla fine più o meno l’escamotage si trovava, anche se l’aspetto igienico del Festival resta senz’altro il più drammatico. Bagni chimici (i “ToiToi”), fontanelle e container. Tutto qui. E tutto sempre pieno di gente perché un tantino sproporzionato rispetto all’affluenza.
Faccio tanto la schizzinosa ma sono anni che vado in campeggio, suvvia, poi ci si abitua a tutto e così ho fatto anche stavolta. L’unica cosa a cui non farò mai e poi mai il callo è però il senso di disgusto quando vedo gli stranieri che entrano in bagno scalzi. Io sarò paranoica che mi rimbocco i pantaloni e cammino a rallentatore per non sfiorare niente, ma non mi spiego come facciano questi a calpestare qualsiasi schifezza a piedi nudi e senza fare una piega… Brrr…
Scelta tattica è stata quella di piazzare la giornata alle terme a metà settimana. Taaaac.
Che per tre donnine stanche zozze e doloranti, è stato un toccasana.
Poi le terme a Budapest sono famose, quindi uniamo l’utile al dilettevole no?
Siamo rinate… Unica pecca è stata l’ennesima sconfitta personale verso la sauna. Ci entravano tutti, stavano dentro 10 minuti, poi acqua gelata, e dicevano di stare tanto bene, di provare, dai che tanto è un attimo, ma poi credici è stupendo. Io lo so che nella sauna sto male, ci ho già provato, ma son testarda. Così apro la porta vaporosa….ma mi viene addosso tanto di quel fumo bollente che non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti….vago per qualche metro seguendo il muro e già mi vedo, sudatissima, sull’orlo dello svenimento, che procedo lenta a tastoni…ma chi me lo fa fare? Quindi esco, mi arrendo, e l’ebrezza del caldo/freddo sarà per un’altra volta.

E poi, la pioggia. Che è brutta se sei in vacanza. Che diventa pericolosa se si associa al temporale e la tua tenda è nel bosco. Che rompe proprio le palle se tutto ovunque intorno a te si inzozza di fango. I nostri vicini francesi hanno pensato bene allora di inventare un beneaugurante ritornello da intonare a squarciagola…”Stooopp the rain to Buudapeeeest!!!” (sulle note di “Knockin' On heaven's Door”…). All’alba. Ogni mattina. Proprio di fianco a noi. Accompagnati da tamburelli, ticchettii vari e coretti. Da uccidere, davvero, anche se alla fine. ha funzionato.

Mi viene in mente che di cose da dire ce ne sarebbero ancora un sacco, ma sta cosa delle puntate mi sta un po’ stufando. Quindi faro una breve selezione e dirò ancora che: c’erano un sacco di bancarelle, siamo state anche al Luminarium che era un percorso tutto colorato dentro a delle bolle giganti di plastica (???), e per due sere siamo state a uno spettacolo di Drag Queen assolutamente favoloso. Così, per la cronaca.

Ultima cosa, mi sono positivamente stupita del clima “pacifico” che si respirava (e si vedeva). Date le premesse, mi sarei aspettata gente un po’ più “molesta”, che so, risse, viuulenza, o fattoni fastidiosi. E invece no. Niente di niente. Non è che c’erano gli angioletti, però con la roba che comunque girava nessuno rompeva le palle a nessuno, ma si sballava in pace per conto suo e stop. Che poi, nonostante quello che si possa pensare, la gente non era lì solo per quello. Anzi, altra sorpresa, tanta tanta gente era lì solo per il piacere di sentire della buona musica, senza cercare “l’eccesso“ (ma come parlooo?) a tutti i costi, ed era lì proprio per il gusto di esserci in quanto amante della musica e basta.
Non so, da noi una situazione simile avrebbe dato libero sfogo a furti, saccheggi, risse e vandalismo. Sarà che ero in vacanza, sarà che ero presa bene, ma mi sembra che non ci sia stato niente di tutto questo al Festival.
Il bello era proprio che potevi davvero fare quello che volevi, e mi sembra che nessuno abbia “abusato” di questa libertà…Lì nessuno si stupiva di niente, viste le stranezze che giravano, quindi se volevi girare in mutande o vestirti da babbo natale, nessuno ti diceva niente. E infatti ho ballato un sacco. Perché a me ballare piace proprio tanto, e se sono ignorante in fatto di musica, ciò non toglie che mi piace tanto ascoltarla, e ballarla se posso. E quando non lo faccio è perché mi vergogno, ma lì no, tanto non c’era nessuno a cui importava quello che facevo. Quindi chissenefrega, io ho straballato tutte le sere.
Ed ero pure sobria.
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