venerdì 18 aprile 2008

Persecuzioni, infradito e figuracce

Il Male ha ricominciato a perseguitarmi.
Non conosce orari nè giorni della settimana. Non conosce il rifiuto perchè insiste e insiste finchè non mi trova.
Misera tapina schiavizzata quale sono, mi porto il cellulare anche in bagno, con la paura che mi chiami e io non riesca a rispondere. E un po' spero di avere la mia piccola vendetta rispondendogli proprio da lì, lasciandolo ignaro della situazione.

Sono anche stanca, se solo ci fosse un tempo degno di una metà di aprile qualsiasi, sarebbe già meglio. Ho un'insistente voglia di infradito, che se al lavoro non avessi una scrivania di pseudocristallo, mi sfilerei le scarpe e starei con i piedini ignudi.
La soluzione a questo stato di cose è nota: mi ci vogliono un parrucchiere e una lampada. Che da persona frivola e venale, se mi sento abbronzata mi sento più carina, e se mi sento più carina mi sento più felice, e tutto il mondo improvvisamente si colora di rosa.

Questo week end prevede un duetto di figuracce già scritte. La prima sabato sera, quando coinvolgerò altre sventurate in una scenetta pietosa, per andare a vedere una persona che probabilmente non ricorda nemmeno il mio nome, in cui farò fingere a una delle presenti di essere imparentata con un tizio immaginario, cercando disperatamente di giustificare la mia improbabile presenza in quel posto e a quell'ora.
La seconda sarà domenica, con la ripresa del primaverile, ma ormai ci siamo abituati, la Yoghina che è in me non teme più niente.
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